sabato, novembre 11, 2006

Norvegia VII: 25 Km

Talvolta dispero di arrivare alla fine di questa serie. Ma cio´ che si comincia, va finito, per Giove, Zeus, Odino e chi piu´ ne ha, piu´ ne metta. Ogni tanto mi dispiaccio un po´ di non poter scrivere qualcosa di decisamente piu´ interessante, ma tant´e´, pazienza. Peraltro, abbandonare adesso, a tre giorni dalla fine, sarebbe certamente deprecabile. Comunque dubito che qualcuno legga il mio blog, e ad esser sincero, preferisco scrivere qualcosa che interessi a me, se comunque non devo essere letto. Bene, dicevamo. Durante la notte non fu tutto cosi´ calmo come si poteva sperare. Ben mi ricordo di essermi svegliato perche´ aveva cominciato a piovere. E i nostri oggetti erano esposti alle intemperie. Dopo aver inutilmente invocato il nome del nostro capitano - D.P. ricorda esattamente sia la mia invocazione, sia il suo rifiuto - mi sono alzato e, uscito dalla tenda, ho ricoperto i nostri averi col barbatelo. Quanto poteva fare freddo, a Edfjord?!? Troppo...
Il giorno dopo siamo rimasti in quel villaggio a riprenderci e a pianificare gli ultimi tre giorni. Il ginocchio di P. era ormai inutilizzabile, per cui sembrava quasi d´obbligo usare delle canoe. Cosi´ sono rimasto con lui a chiacchierare mentre gli altri visitavano le Vikingrave, o come accidenti si chiamano. Abbiamo anche visitato una simpatica chiesetta, e li anche D. e´ riuscito a venire, risalente all´n-esimo secolo.
Forse sono un po´ troppo severo con Edfjord: il fiordo visto dal mare e´ una gran cosa, e ci siamo anche fatti il bagno alla foce di un fiumiciattolo, rischiando di congelarci. Abbiamo fatto foto, e abbiamo ammirato le pareti ricche di alberi delle montagne norvegesi.
Giornata noiosa, non si puo´ negare. Durante la quale siamo riusciti ad organizzare i successivi due giorni in canoa e il viaggio finale verso Oslo. ``Siamo'' e´ una parola grossa: durante tutto il campeggio ho sempre sentito che il mio dovere era di trasportare chili e chili di equipaggiamento senza lamentarmi - a meno di sprofondare fino al ginocchio in una freddissima palude.
Agli altri l´organizzazione.