domenica, aprile 19, 2009

Al Mercato Nero

Ho varie cose su cui vorrei scrivere nei prossimi giorni: spero di riuscire ad evaderle tutte prima che il semestre cominci: varie conferenze a cui sono stato nell'ultimo mese, un'altra che stiamo organizzandon con un collega, l'ultimo paper che ho messo su arXiv, il corso che terrò questo semestre.

Comincio con la bizzarra installazione teatrale a cui ho partecipato ieri. La compagnia teatrale del teatro cittadino di Friburgo ha realizzato un progetto con delle scuole, in cui gli studenti dovevano realizzare delle rappresentazioni teatrali che trattasero di alcuni temi neuroscientifici: stimulazione cerebrale profonda, interfaccia cervello-computer ed altre amenità.

Ieri hanno presentato questi spettacoli, insieme a conferenze e dibattiti diretti da alcuni specialisti del settore. La sera è stato organizzato dalla compagnia un mercato nero del sapere. 48 esperti hanno offerto delle conversazioni di 1/2 ora su un tema a loro scelta al pubblico. Il pubblico poteva scegliere l'espero, e per 1 euro, parlare con lui del tema proposto.

Il mio tema era "Conway's game of life: l'ultimo gioco dove l'uomo è ancora superiore alla macchina". La mia idea era di partire dalla notizia che da pochi mesi esistono programmi giocatori di go in grado di competere con giocatori professionisti. Questo è stata una grande soprpresa per me, perchè nell'ambiente dei giocatori di strategia si andava mormorando che, a differenza degli scacchi, il go era insolubile per i computer, perchè non è attaccabile in maniera brute force, e per altri motivi più profondi. Da quello che ho capito essenzialmente è difficile scrivere un algoritmo di valutazione.

Poi volevo introdurre il game of life: spiegarne le regole, e giocare alcune situazioni semplici, per far capire che è in teoria è possibile costruire un computer composto da automi cellulari.

L'idea era di poi passare a Turing, Gödel, e argomentare che il computer non può, a causa del teorema di Gödel, superare l'uomo nel game of life.

Cosa a cui non credo fino in fondo, a dire il vero. Ma tant'è: tutte e due le conversazioni sono andate benissimo, nonostante il primo ragazzo fosse uno scolaro di 17 anni e il secondo uno studente di storia al 3° anno.

Di più: certamente un'esperienza ispiratrice e che ripeterò, qualora ce ne sia ancora l'occasione.

4 commenti:

hronir ha detto...

[...] il computer non può, a causa del teorema di Gödel, superare l'uomo nel game of lifeCosa intendi? Voglio dire: Life è un gioco "a zero giocatori", in che senso potrebbe A battere B a Life? Prima ancora che chiedersi se possa succedere che A sia un computer...

Lap(l)aciano ha detto...

Leggi: l'uomo può sconfiggere il computer nel metagioco di Life, cioè nel prevedere l'evoluzione di una data configurazione di Life.

Che poi sinceramente non ne sono nemmeno molto convinto, perchè anche l'uomo non è in grado di "risolvere" tutte le posizioni di life, ma si ferma ad un certo livello di complessità.

tomate ha detto...

L'articolo di wikipedia che linki dice che esiste un gioco uno contro uno basato con le regole di life.
Ci mancava solo questo, che mi faceste intrippare con questi meravigliosi perditempi!
Sto dando un'occhiata al tuo paper. L'equazione 1.3 è tra le cose che ci ripromettevammo quaggiù di maneggiare un po' per modellizzare reti di traffico urbano. Adesso me lo leggo tutto: forse troviamo qualche idea da rapinareù1

Lap(l)aciano ha detto...

In effetti life è uno dei mangiatempo più meravigliosi che esistano.

Quanto al paper: bello che serva! Fammi sapere come va a finire.