giovedì, febbraio 04, 2010

Avatar e Matrix

Uno degli aspetti più fondamentali di Avatar è, banalmente, il suo trattare di un Avatar. Il protagonista manovra a distanza un corpo non suo, quello, insomma, di un Avatar. È evidente che questo tema è molto simile a quello di Matrix, come spiegato qui, anche se io non parlerei di plagio.

Una prima riflessione: il fatto di possedere un Avatar da a tutta la narrazione un aspetto da Bildungsroman, nel senso che il protagonista viene descritto nel suo apprendere le regole di vita della sua nuova realtà. Ecco, secondo me, questo tema è svolto in maniera più interessante in Avatar rispetto a Matrix.

In Matrix, questo elemento da della storia è tutto interno al protagonista: è una sua presa di coscienza non visibile allo spettatore. Più precisamente, visibile allo spettatore quasi solamente nella misura in cui Neo diventa più abile nello scontrarsi con i suoi avversari. Da questo punto di vista, sembra preso da un videogioco, e l'elemento è abbastanza avulso dalla narrazione.
In più, i due mondi in cui avviene la storia, in Matrix, non interagiscono molto (almeno nel primo film, ma anche negli altri della serie), o almeno interagiscono solo indirettamente. Questo ha l'effetto che i cambiamenti (visibili in Matrix) del protagonista, la sua maturazione, non abbia alcun riflesso sulla sua vita da non-Avatar.

[Detto per inciso, questa separazione fra i due mondi fa si che non vengano sfruttate tutte le meravigliose possibilità offerte da meccanismi ricorsivi all'interno delle narrazioni che posseggano diversi livelli. Un esempio: in Matrix, la fantastica scena finale in cui Neytiri vede e salve Jack mentre sta soffocando, sarebbe semplicemente impossibile. Come anche il tema tradimento (Cypher in Matrix e simmetricamente di Trudy in Avatar), si può declinare nel mondo di Matrix solo nella morte del traditore, mentre in Avatar può essere utilizzato per creare un ponte fra i due mondi (cosa che in Matrix è solo accennata).]

In Avatar, invece, la formazione del protagonista viene vista dallo spettatore: in parte nell'addestramento di Jack (e qui il film è molto simile a Matrix, ancora una volta), e in parte nelle sue interazioni con il mondo degli alieni. In Matrix, il simmetrico è nel relazionarsi di Neo con l'Oracolo, ma questo può essere compreso solo negli altri film (e anche allora rimangono un sacco di errori logici, secondo me, ma questa è un'altra storia). Inoltre, la maturazione (da Avatar) del protagonista ha un risvolto anche sulla sua vita da non-Avatar, e questo da alla narrazione una tensione che trascende l'azione pura.

Riassumo la mia opinione: in Matrix, l'interazione fra i due mondi è poca, ed avviene ad un livello puramente conflittuale. Per questo, diventa quasi una scusa per giustificare le scene d'azione. In Avatar, invece, l'interazione fra i due mondi È il film, cosicchè ne vengono sfruttate le eccezionali possibilità ricorsive.