tag:blogger.com,1999:blog-22400426.post2189195900669959563..comments2023-10-30T14:29:58.112+01:00Comments on Lap(l)aciano: Pascal applicatoLap(l)acianohttp://www.blogger.com/profile/11248894666182819759noreply@blogger.comBlogger6125tag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-49596811585524117052009-02-02T09:27:00.000+01:002009-02-02T09:27:00.000+01:00"A meno che l'infinita bontà non comprenda l'ammet..."A meno che l'infinita bontà non comprenda l'ammettere in Paradiso anche chi non crede a quel dio, ma questo pregiudica l'argomento stesso (non c'è più motivo di sceglierne uno)"<BR/><BR/>Non sono sicuro che sia come dici tu. Se, infatti, ammetti che Dio sia uno e sia definito solo attraverso le sue caratteristiche, e che siano solo i nomi che cambiano da cultura a cultura, allora non fa alcuna differenza il credere in un qualsiasi dio che abbia le caratteristiche di unicità, onnipotenza e bontà.<BR/><BR/>La vera debolezza è che l'unicità non è argomentabile (anche se si potrebbe prendere come definizione).<BR/><BR/>D'altra parte preferirei non avventurarmi troppo in questo terreno, essendo matematico, e non teologo.Lap(l)acianohttps://www.blogger.com/profile/11248894666182819759noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-33855660908088431302009-02-01T21:08:00.000+01:002009-02-01T21:08:00.000+01:00Interessante controargomentazione. Se davvero la b...Interessante controargomentazione. Se davvero la bontà è attributo necessario della divinità (personalmente ne dubito: la teodicea non avrebbe senso se non fosse almeno concepibile un dio non buono), resta comunque il problema di avere scelto il dio "giusto" fra l'infinità di dei possibili.<BR/><BR/>A meno che l'infinita bontà non comprenda l'ammettere in Paradiso anche chi non crede a quel dio, ma questo pregiudica l'argomento stesso (non c'è più motivo di sceglierne uno).Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-7573323913262557372009-02-01T11:30:00.000+01:002009-02-01T11:30:00.000+01:00Interessante, ma ascolta questa controargomentazio...Interessante, ma ascolta questa controargomentazione. <BR/><BR/>Se fosse possibile dimostrare logicamente che tutti gli dei sono equivalenti ai fini della ricompensa eterna, allora Pascal vincerebbe di nuovo.<BR/><BR/>Ma per l'affermazione precedente chiamo in causa un qualche diagono X di Platone in cui si dimostra che la bontà è un attributo necessario della divinità; se ne deduce la meravigliosa ricompensa eterna.<BR/><BR/>Accidenti, mi sento come un gesuita.Lap(l)acianohttps://www.blogger.com/profile/11248894666182819759noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-14450197552992327242009-02-01T05:33:00.000+01:002009-02-01T05:33:00.000+01:00"Se Dio esiste, ho vinto il paradiso e quindi ho u..."Se Dio esiste, ho vinto il paradiso e quindi ho un guadagno infinito"<BR/><BR/>Eh, no! Questo è vero solo se fra tutti gli infiniti dei potenzialmente esistenti tu hai scelto quello giusto, e fra tutte le infinite cose che questo dio può fare lui ti manda in Paradiso.<BR/><BR/>Dato che la probabilità che ciò succeda è uno su un infinito per un infinito, questa azzera il guadagno infinito del Paradiso. In fin dei conti, non conviene credere.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-68600011572147254552008-09-10T10:09:00.000+02:002008-09-10T10:09:00.000+02:00La critica è sensata; tuttavia non toglie che l'es...La critica è sensata; tuttavia non toglie che l'esperimento sia effettivamente simile alla scommessa di Pascal, dove il bello è, per l'appunto, che grazie alla moltiplicazione per 0 (o inf) una delle due alternative di una scelta viene eliminata.Lap(l)acianohttps://www.blogger.com/profile/11248894666182819759noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-22400426.post-53184959889678765972008-09-10T09:20:00.000+02:002008-09-10T09:20:00.000+02:00Dunque tu stimi la convenienza del correre un risc...Dunque tu stimi la convenienza del correre un rischio limitandoti a valutarne i possibili effetti in un campo limitato (nella fattispecie il sapere dell'umanità)? Sarebbe come se mi limitassi a valutare se buttarmi o no da un precipizio tenendo conto solo dei possibili brividi di piacere che potrò ricavarne.<BR/><BR/>L'effetto di un buco nero che inghiottisse la Terra non riguarderebbe solo il sapere dell'umanità. Se stimiamo che il danno conseguente ad un buco nero sia infinito (distruzione dell'umanità), abbiamo:<BR/><BR/>E[Distruzione Umanità | LHC acceso] = P(Buco Nero) * inf ~ inf<BR/><BR/>per qualsiasi P(Buco Nero) > 0, per quanto piccola.<BR/><BR/><BR/><BR/>Ma anche limitandoci a considerare la tua formula <BR/><BR/>E[Sapere Umanità | LHC acceso] = P(Buco Nero)*0 + P(non Buco Nero)*(S+C) ~ S+C<BR/><BR/>ti accorgerai che se P(Buco Nero) fosse anche elevatissima o addirittura certa, l'effetto sul sapere dell'umanita sarebbe sempre ~ S+C. Paradossalmente, dunque, varrebbe sempre la pena di accendere l'LHC anche se fossimo sicuri che il buco nero si produce. Ergo, c'è qualcosa che non va in quella formula. Risolveremmo il problema dicendo che il sapere dell'umanità, se fossimo distrutti, non si ridurrebbe a 0 bensì a -infinito. Quindi:<BR/><BR/>E[Sapere Umanità | LHC acceso] = P(Buco Nero)*(-inf) + P(non Buco Nero)*(S+C) ~ (-inf)<BR/>per P(Buco Nero) > 0.<BR/><BR/><BR/>Riassumendo, il gioco non vale la candela se esiste una benché minima possibilità che il buco nero si generi.<BR/>Dato che l'esperimento sta per partire, do per scontato che un po' di gente con la zucca abbia fatto tutti i possibili calcoli per assicurarsi che P(Buco Nero) sia davvero 0.davidthegrayhttps://www.blogger.com/profile/04249929051962328697noreply@blogger.com