Una piccola riflessione su quello che sta accadendo in Giappone può essere innescata da un'osservazione di Rubbia, qui il link.
"Non esiste un nucleare sicuro. O a bassa produzione di scorie. Esiste un calcolo delle probabilità, per cui ogni cento anni un incidente nucleare è possibile: e questo evidentemente aumenta con il numero delle centrali."
Peraltro, dato che molti fenomeni naturali hanno una coda lunga bisogna stare molto attenti a non sottostimare le probabilità di eventi catastrofici.
martedì, marzo 15, 2011
giovedì, marzo 10, 2011
Il mondo come rappresentazione
, e quanto alla volontà un giorno magari ci arriviamo.
Ho deciso che riprendo a scrivere sul blog di cose meno matematiche, dato che la quantità di matematica nella mia vita di scienziato sta, purtroppo, decrescendo.
Oggi abbiamo avuto un articolo molto interessante di un gruppo di scienziati della Brandeis University.
Allora, hanno preso dei furetti neonati e li hanno impiantati con degli elettrodi per misurare l'attività neurale. Quindi li hanno sottoposti per vari mesi a tipi diversi di stimoli visuali: immagini naturali, barre in movimento e rumore bianco. (Il rumore bianco lo potete ammirare qui sotto in tutto il suo splendore).
Insomma, cosa hanno scoperto?
Hanno scoperto che man mano che il furetto cresceva, le statistiche dell'attività spontanea diventavano sempre più simili a quelle dell'attività neurale stimolata con le immagini naturali, cosicchè, dopo 5 mesi, la distribuzione di attività spontanea era identica alla distribuzione stimolata con immagini naturali.
Questo sembrerebbe banale, se non fosse che le immagini "naturali" di naturale avevano soltanto, per così dire, la statistica. Infatti hanno utilizzato il trailer del primo film di Matrix, come sample di immagini naturali, immagino appunto per far si che solo le statistiche generali dell'immagine combaciassero con quelle dell'ambiente del povero furetto.
Questo vuol dire, in parole povere, che la statistica dell'attività spontanea del cervello si evolve durante la prima fase della vita (almeno nel furetto) verso una distribuzione in cui un'immagine attesa non ha alcuna rappresentazione particolare dal punto di vista delle statistiche globali della rete neurale!
Ho deciso che riprendo a scrivere sul blog di cose meno matematiche, dato che la quantità di matematica nella mia vita di scienziato sta, purtroppo, decrescendo.
Oggi abbiamo avuto un articolo molto interessante di un gruppo di scienziati della Brandeis University.
Allora, hanno preso dei furetti neonati e li hanno impiantati con degli elettrodi per misurare l'attività neurale. Quindi li hanno sottoposti per vari mesi a tipi diversi di stimoli visuali: immagini naturali, barre in movimento e rumore bianco. (Il rumore bianco lo potete ammirare qui sotto in tutto il suo splendore).
Insomma, cosa hanno scoperto?
Hanno scoperto che man mano che il furetto cresceva, le statistiche dell'attività spontanea diventavano sempre più simili a quelle dell'attività neurale stimolata con le immagini naturali, cosicchè, dopo 5 mesi, la distribuzione di attività spontanea era identica alla distribuzione stimolata con immagini naturali.
Questo sembrerebbe banale, se non fosse che le immagini "naturali" di naturale avevano soltanto, per così dire, la statistica. Infatti hanno utilizzato il trailer del primo film di Matrix, come sample di immagini naturali, immagino appunto per far si che solo le statistiche generali dell'immagine combaciassero con quelle dell'ambiente del povero furetto.
Questo vuol dire, in parole povere, che la statistica dell'attività spontanea del cervello si evolve durante la prima fase della vita (almeno nel furetto) verso una distribuzione in cui un'immagine attesa non ha alcuna rappresentazione particolare dal punto di vista delle statistiche globali della rete neurale!
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