giovedì, settembre 20, 2007

uccelli

volano gli uccelli volano

franco battiato


mentre camminavo dietro al duomo di ulm ho visto oggi uno stormo di uccelli; volavano a V; una V un po' asimmetrica, a dire il vero, ma pur sempre una V.

"perchè gli uccelli volano a V?" mi chiedevo; la risposta è: "serve a risparmiare energie nel volo." c'è qualcosa, tuttavia, che non quadra in questo ragionamento.

proviamo a riformulare questo ragionamento in maniera genuinamente evoluzionista. gli uccelli volano a V perchè è iscritto nel loro istinto (la necessità); la loro specie è stata in più sottoposta ad una pressione selettiva (il caso) che ha portato a iscrivere nel loro istinto (in qualche maniera estremamente difficile da decifrare) il fatto che volino a V. questo per esprimersi in maniera evoluzinista fino in fondo, dicevo.

tuttavia, questa spiegazione mi pare abbia un limite; è vero che la formazione a V possiede dei vantaggi; purtuttavia sono vantaggi minimi (immagino siano minimi, ma non penso si possa calcolare) rispetto ad altre formazioni, ad esempio la doppia fila. è tanto forte la pressione selettiva da riuscire a forzare un comportamento in maniera trasversale fra così tante specie? non mi soddisfa.

ciò che abbiamo escluso da questo ragionamento è la possibilità di ascrivere a tali uccelli una forma di intelligenza, o perlomeno di coscienza, più elevata di quanto si faccia normalmente, che permetta loro di sfuggire alle catene dell'istinto.

in realtà mi sembra più ragionevole supporre che la pressione selettiva faccia emergere un tanto di coscienza che permette ad un uccello di distinguere che volare a V è meno faticoso che volare in doppia fila, permettendoli così di scegliere di volare a V. libero arbitrio?

messo così l'evoluzionismo mi sembra come il capitalismo, che contiene in se stesso il germe della propria distruzione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il caso e la necessita'.

Il caso e la necessita', per antonomasia, non sono quelli che citi, non nella selezione natuale darwiniana.
Il caso e' la mutazione, casuale, priva di alcuno scopo, letteralmente stocastica.
La necessita' e' invece la pressione selettiva, la tautologia della sopravvivenza del piu' adatto.

Ciao!

Lap(l)aciano ha detto...

ho letto monod 7 anni fa, quindi può essere che qualcosa se ne sia andato dalla mia mente; mi pare, però, che la dualità caso e necessità fosse quella tra trasmissione e mutazione; che è esattamente quello che intendevo dire.

forse ho messo le parentesi nel posto sbagliato...