martedì, luglio 28, 2009

Sfere dantesche

A quei pochi fortunati fra voi che hanno accesso al Mathematical Intelligencer, e che hanno una certa passione per l'arte e la letteratura, non posso far altro che consigliare di leggere The geometry of paradise, un bellissimo saggio di Mark Peterson sulla costruzione geometrica sottostante all'universo dantesco; in particolare dell'Empireo.

Peterson porta un sacco di argomenti molto convincenti per la tesi che Dante abbia consapevolmente utilizzato come modello S3, sarebbe a dire la superficie di una palla a quattro dimensioni. Puo' sembrare un po' sorprendente, date le conoscenze primitive che i medievali avevano della matematica, ma leggere il saggio convincera' abbastanza rapidamente della plausibilita' di tale interpretazione.

Dato che qui non siamo pero' su un blog di letteratura, ma su uno di matematica, cerchiamo di spiegare cos'e' S3. Come ho detto, essa e' la superficie di una palla quadridimensionale; algebricamente, se (x,y,z,t) sono le nostre coordinate, la palla e' determinata dall'equazione

x^2+y^2+z^2+t^2 \leq 1
cioe' fanno parte di tale palla tuttio i vettori che distano meno di 1 dall'origine. Per ottenere la sfera, si sostituisca il minore o uguale con uguale:

x^2+y^2+z^2+t^2 = 1
e' l'equazione algebrica che identifica S3.

Quali sono le caratteristiche di questa sfera?

1) Localmente sembra esattamente come R3; cioe' non e' possibile determinare da una misura locale se ci troviamo in R3 o in S3
2) La sfera non ha un bordo: non si puo' cadere dal bordo della terra, perche' la sua superficie e' S2! E non si puo' arrivare alla fine dell'empireo perche' e' S3!
3) Ovviamente, esattamente come la superficie della terra, il volume di S3 e' limitato. Sembra contraintuitivo, ma e' cosi'.

Insomma, se avete tempo, leggetevi l'articolo che e' estremamente interessante!

2 commenti:

tomate ha detto...

chissà se qualche analogia sia possibile con la relatività ristretta, che come la sfera S^3 può essere immersa in uno spazio 4-dimensionale con metrica non-euclidea, ma che diventa quella tradizionale pensando che il tempo sia immaginario. in fondo il tempo nella DC* è abbastanza "immaginario"**: Dante incontra personaggi di tutti i tempi (alcuni devono ancora morire...), c'è quella parola finale ciclica, ed è facile immaginare che Dante uscirà a veder le stelle esattamente nel momento in cui aveva smarrito la retta via.

*Divina Commedia, che avevate capito... ma in fondo anche l'eterno ritorno della Democrazia Cristiana si iscrive bene in questo quadro.

**sull'analogia tra tempo immaginario e tempo "immaginario", qualcosa aveva scritto Hawking.

Lap(l)aciano ha detto...

Analogie ce ne sono certamente; la cosa bella e' che Peterson "dimostra" che Dante aveva probabilmente veramente in mente S3 mentre scriveva la DC.