sabato, ottobre 28, 2006
Norway VI: autunno
La pioggia ci ha risparmiati, il sesto giorno. A dire il vero, non ho molti ricordi di quella mattina. Ricordo solo che, ad un certo punto, abbiamo cominciato a scendere per una discesa lunghissima, scivolosa, e piena di piante. Sono caduto in quella maledetta discesa almeno dieci volte. M. ha amesso che e´ stata una sua pazzia vendicativa per il giorno prima, fare la discesa tutta d´un colpo. Aaahhh, questi leader, che se la prendono se la truppa si ammutina... Avremmo dovuto fermarci due volte probabilmente. Fatto sta, che siamo scesi. L´unica consolazione sono state le disquisizioni di G. sul cambiamento della flora scendendo lungo il costone della montagna. Ha anche spiegato alcune questioni di classificazione. Veramente l´unica consolazione nel nervosismo che ci stava prendendo mentre scendevamo. Peraltro, mentre scendevamo ricominciava a fare caldo. In qualche maniera siamo riusciti ad arrivare a livello del fiordo. Quasi immediatamente abbiamo trovato una strada asfaltata (strada asfaltata, signori!, che confermava i segni di civilta´ che avevamo incontrato durante la discesa, rappresentati da numerosi esseri umani che risalivano la strada che noi stavamo discendendo. Strada asfaltata, dicevo. Ci siamo messi in cammino su di essa, cercando un posto per fermarci e mangiare qualcosa, dato che come al solito eravamo ancora digiuni. In uno spiazzo ci siamo fermati, ci siamo calmati dal nervosismo della discesa e abbiamo consumato cibo a volonta´. Principalmente pane e marmellata, dibattendo, come ormai stava dibattendo abitudine sulla bonta´ (o meno) dei marroni. Siamo rimasti abbastanza a lungo, anche per permettere a D. di riprendersi almeno parzialmente da un dolore al ginocchio che aveva cominciato a perseguitarlo. Dopo un po´ ci siamo rimessi in marcia, alla volta di Edfjord. Divertente camminare su una strada asfaltata, a velocita´ inimmaginabile fino a poche ore prima. Faticoso, comunque. Anche G., ad un certo punto, ha cominciato a risentire della fatica accumulata, e quale soddisfazione e´ stata arrivare a Edfjord e sistemarci in un vero camping. Economico, non particolarmente pulito, ma con tanta acqua corrente, e con delle altre persone. In sicurezza, per una volta tanto. Abbiamo deciso abbastanza rapidamente di fermarci un giorno li´ a leccarci le ferite e ad organizzare gli ultimi due giorni. E poi non si puo´ negare che ci piacesse vedere come ci guardavano gli altri abitanti del campeggio. Dovevamo avere un´aria abbastanza selvaggia, in quei momenti. Finalmente, comunque, ci aspettava una notte piu´ calma.
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