qualche giorno fa mi e´ capitato quest´articolo di pietro greco, un giornalista dell´unita´ fra le mani. questa storia dell´evoluzione sta incominciando ad innervosirmi. elenco alcune cose che mi danno fastidio.
tutti i biologi si dichiarano - piu´ precisamente: si devono dichiarare - darwinisti. ma e´ ridicolo! darwin e´ morto nel 1882! e´ come se i matematici si dichiarassero gaussiani! sarebbe pure ora di scoprire qualcos'altro o avere altri strumenti oltre a quello dell´evoluzione.
l´evoluzionismo e´ un principio abbastanza banale, una volta che si sia capito che ci sono caratteri ereditari e mutazioni casuali. afferrato questo concetto l´evoluzionismo come motore dell´origine della specie e´ una banalita´ matematica. non c´e´ nulla di profondo in esso: la profondita´ consiste nell´aver capito che ci sono caratteristiche ereditarie, che sono soggette a mutamenti casuali. stabilito quindi che e´ un principio poco profondo, non capisco come si pretende di spiegare tutta la biologia con l´evoluzione. e´ come tentare di spiegare tutta la fisica tramite il secondo principio della termodinamica. che pure e´ molto piu´ profondo dell´evoluzionismo.
non capisco peraltro quale sia la contraddizione fra l´evoluzionismo e dio. mi spiego: dio, se ci credete, avra´ pure il diritto di utilizzare gli strumenti che vuole per creare l´uomo. mi sembra evidente che abbia fatto un mondo che funziona secondo l´evoluzionismo. punto. nulla di piu´, nulla di meno. d´altra parte qualunque credente sa che cio´ che si legge nelle scritture va interpretato. quando si scrive sei giorni, puo´ voler dire benissimo sei miliardi di anni. quindi lasciamo l´intelligent design agli americani e occupiamoci di capirlo per bene, questo principio dell´evoluzione.
visto che ci siamo: lasciamo parlare gli scienziati di scienza. i giornalisti, come pietro greco, o i filosofi della scienza, come telmo pievani, si occupino di faccende umanistiche, che sono piu´ alla loro portata e la smettano di dire agli scienziati cosa e come devono fare.
d´altra parte io che ci lavoro, nella comunita´ scientifica, contraddico greco e pievani. cito dall´articolo:
«Molti, invece, continuano a sottovalutare la seconda tesi del giovane filosofo della biologia. Che, cioè, l´attacco a Darwin sia l´avanguardia di un attacco più generale alla scienza, come cultura critica che non ha bisogno di tutele imposte dall´alto. C´è chi propone visioni assolute del mondo e mal sopporta una cultura naturalistica, fondata sullo scetticismo sistematico.»
non mi sembra di aver assistito a nessun attacco generale alla scienza. e poi, da parte di chi? ne´ mi sembra che miei colleghi, e ne conosco di atei duri e puri, si siano lamentati di un attacco in corso nei loro confronti.
in realta´, cio´ che sanno gli scienziati non e´ cosi´ tanto come si crede. e questo lo si sta incominciando a capire solo ora. per cui tutti i razionalisti progressisti illuministi alla leibniz si trovano un po´ spiazzati. vedete: gli scienziati si accorgono di sapere poco; quelli che lo vanno dicendo da anni, principalmente i leader spirituali di tutte le religioni, affermano, con una certa soddisfazione :"l´avevo detto io!". i divulgatori razionalisti che capiscono poco di scienza (e che quindi hanno perso il primo passaggio) vedono questo come un attacco al loro feticcio preferito (la loro religione, se volete) e si lamentano. e scrivono articoli cretini come quello di pietro greco.
sabato, gennaio 27, 2007
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4 commenti:
Ciao
Vorrei puntualizzare che la teoria darwinista è considerata senz'altro fondamentale, ma superata dagli evoluzionisti attuali, che parlano semmai di neo-darwinismo.
I nuovi modelli, come sai, si preoccupano di più specifici corollari del modello, che è ben più vasto (anche se non necessariamente più profondo) di quello che tu discuti nel tuo post, coinvolgendonon solo la filogenesi, ma anche la formazione dell'organismo nella sua struttura, e quindi, per riprendere un altro tuo post, nel suo "funzionamento".
Concordo in pieno sulla sterilità della discussione!
ciao
in particolare mi fa imbestialire quando i giornalisti e i filosofi ci mettono in bocca cose che non abbiamo ne' detto ne' pensato.
A sbagliare per primi sono i leader religiosi, però.
Non hanno nessuno motivo di esultare, anzi ogni autocorrezione della scienza dimostra come le loro pretese di conoscienza metafisiche siano infondate (gli scienziati sanno poco, figuriamoci chi si limita a filosofare).
La limitatezza della scienza non implica la verità delle loro religioni, e l'implicazione "siccome la scienza non spiega tutto, ALLORA la religione può" è una cretinata colossale (da matematico non puoi che darmi ragione).
Accidenti, discutere su qualcosa che ho scritto quasi due anni fa è un po' strano. Per fortuna, su questo argomento la mia opinione non è cambiata molto.
Secondo me ci sono alcuni errori che si sono accumulati, li elenco in ordine cronologico.
1) L'utilizzo (da parte dei leader religiosi, da sempre) di concetti teologici in maniera cosmologica. Cioè utilizzare scritture etc per spiegare il mondo fisico.
2) L'arroganza di certi scienziati di pretendere di poter spiegare tutto tramite pochi semplici principi.
3) L'incomprensione, da parte di tutte e due le parti, di quali sono esattamente i limiti dei rispettivi campi. In ogni momento ognuna delle due parti reclama più di quanto le spetti.
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