il tempo é denaro
proverbio
qualche tempo fa ero a dresda, e discutevo con una dottoranda in economia della giustezza dell'ipotesi implicita delle scienze economiche, riassumbile in
a od ogni oggetto, astratto o concreto, é attribuibile un valore monetario.
questo ansatz é geniale e diabolico: é un voler ridurre il mondo, un vettore nello spazio di banach di dimensione mostruosamente infinita contenente tutte le possibilitá del reale, ad una sua rappresentazione nel campo dei numeri reali. in altre parole, questi economisti affermano di poter capire come va il mondo guardandone il suo duale.
ancora peggio! essi considerano una sola speciale forma lineare, ovvero quella che associa ad ogni oggetto, che mi permetto di identificare con un sottoinsieme compatto di questo mostruoso spazio di banach, il suo valore in euro.
anyway, il proverbio popolare ci azzecca in pieno: il tempo é anche solitamente rappresentato tramite il campo dei numeri reali, per cui é proprio vero:
il tempo é denaro, a meno di un isomorfismo.
ps: se qualcuno si lamenta, affermando che le forme lineari é meglio pensarle aventi valori nel campo dei numeri complessi, gli ricorderó che la teoria dei semigruppi lineari ci insegna che anche il campo naturale del tempo é quello dei numeri complessi.
giovedì, giugno 14, 2007
sugli isomorfismi nella saggezza popolare
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2 commenti:
Io sarò anche maliziosa, ma mi sembra sintomatico che questa conversazione si sia svolta a Dresda. Una volta Dresda era chiamata la Tal der Ahnungslosen, perché non riceveva la tv dell'ovest. Ed io ho come l'impressione che sia proprio dai neue Bundesländer che arrivi il capitalismo più brutale, quasi come se fosse una reazione, un contrappasso. O è solo un'impressione?
a dire il vero, é un'impressione; suggestiva, ma pur sempre un'impressione, in quanto la dottoranda in questione era di siegen.
quanto al rapporto fra i nuovi bundesländer e il capitalismo, sono d'accordo. pure é vero che una sensazione ancora peggiore peggiore l'ho avuta nei a praga qualche anno fa e a budapest a marzo. brrr...
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