In realtà questo post era un commento a questo post di un adulto irrecuperabile, che afferma che la tesi di questo libro sia
Dato che i commenti sul suo blog non funzionano, mi vedo costretto a rispondere sul blog...
Vediamo quello che dice l'autore in un intervista sul libro in questione:
Per i non parlanti tedesco:
capiscono che dio è una presa in giro inventata da chi vuole che il mondo sia impaurito. in effetti, la tesi non è molto lontana da quella di un blasfemo di de andré, ma la germania del 2008 è molto diversa dall’italia del 1971.
Dato che i commenti sul suo blog non funzionano, mi vedo costretto a rispondere sul blog...
Vediamo quello che dice l'autore in un intervista sul libro in questione:
Frage: Sind Sie denn wenigstens der "militante Atheist", als der Sie beschrieben werden?
Antwort: Nein, auch damit kann ich nicht dienen. Denn ich bin erstens nicht "militant", sondern ein friedliebender Vertreter der "produktiven Streitkultur der Aufklärung", der lieber falsche Ideen sterben lässt, bevor reale Menschen für Ideen sterben müssen. Und zweitens halte ich den Begriff "Atheist" für überaus nichtssagend. Mich verbindet mit dem Atheisten Stalin so wenig wie den Theisten Albert Schweitzer mit dem Theisten Osama bin Laden. Es wird Sie vielleicht ein wenig verwundern, aber es gibt durchaus Gottesvorstellungen, für die ich gewisse Sympathien hege. So habe ich etwa gegen den "Gott" Spinozas, Giordano Brunos, Meister Eckharts oder Albert Einsteins nur sehr wenig einzuwenden. Allerdings ziehe ich es vor, in meinem Sprachgebrauch auf den geschichtlich arg vorbelasteten Begriff "Gott" zu verzichten. Wenn Sie so wollen, folge ich hier einem Vorschlag Theodor W. Adornos, der einmal im Sinne einer negativen (jüdischen) Theologie forderte: "äußerste Askese jeglichem Offenbarungsglauben gegenüber, äußerste Treue zum Bilderverbot, weit über das hinaus, was es einmal an Ort und Stelle meinte.
Per i non parlanti tedesco:
Domanda: Sarebbe almeno possibile definirla un ateo militante?
Risposta: No, non è possibile arruolarmi nemmeno in questo ruolo. Primo, perchè non sono un militante, ma un pacifico rappresentante della "cultura illuminista produttiva", che preferisce far morire delle idee sbagliate, piuttosto che lasciar morire degli uomini per delle idee. Inoltre, ritengo che il concetto di ateo sia completamente privo di significato. Ciò che mi unisce all'ateo Stalin non è più di quanto unisca il teista Albert Schweitzer al teista Osama Bin Laden. Forste la stupirà sapere che ci sono alcuni concetti di divinità per i quali ho una certa affinità. Ho pochissimo in contrario al dio di Spinoza, Giordano Bruno, del maestro Eckhart o di Albert Einstein. Tuttavia preferisco rinunciare all'uso del termine dio in quanto caricato di signficati storici. La può vedere così: seguo il consiglio di Theodor Adorno, che proponeva, secondo una certa teologia ebraica negativa: una "assoluta ascesi rispetto a qualsiasi fede rivelazione, assoluta fedeltà al divieto di immagini, molto più di quanto sia stato richiesto allora.
3 commenti:
Ma il brano dell'intervista che citi dovrebbe "confutare" l'interpretazione del libro secondo cui "capiscono che dio è una presa in giro inventata da chi vuole che il mondo sia impaurito"?
Quello che voglio confutare, è che l'autore la pensi così.
non conosco schmidt-salomon e non so come la pensi quando è chiuso nella sua cameretta. quello che so è cosa scrive nell'ultima pagina del libro (in forma di filastrocca, così i bambini possono impararla meglio):
p.s.
damit nur keiner von euch denkt:
"wer gott nicht kennt, der ist beschränkt!"
sei ein geheimnis euch verraten
(ihr dürft es gerne weitersagen):
der gottesglaube auf dem globus
ist fauler zauber: hokuspokus.
rabbis, muftis und auch pfaffen
sind, wie wir, nur "nackte affen"
bloß, dass sie "gespenster" sehn
und in lustigen gewändern gehn.
dem ferkel haben sie nichts vorgemacht:
es hat sie alle ausgelacht..."
(dove secondo me l'espressione "fauler zauber: hokuspokus" non lascia tantissimo spazio all'interpretazione...)
la traduzione la lascio a te, ché io devo scappare a lavorare, oppure rimando alla traduzione inglese che linko sul mio blog.
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