lunedì, febbraio 13, 2006

Istantaneo

«Il risultato significa che il calore si trasmette immediatamente a tutti i punti dello spazio, anche se era inizialmente circoscritto in una zona comunque piccola».

Tradotto dalla dispensa di un corso sui nuclei del calore (o da un qualsiasi testo di matematica superiore).


Immaginate di recarvi da una delle (circa 100, la maggior parte laureati in matematica) persone che settimanalmente studiano il corso e di porgli una domanda sul concetto di istantaneita´. Immaginate ancora di infastidirli osservando che il calore nel mondo reale NON si trasmette immediatamente. Ovviamente, verrete tacciati di non capire la differenza fra un sistema fisico e la sua modellazione matematica. Allora cercherete di obiettare che i matematici dovrebbero dire le cose in modo chiaro, e che dovrebbero preoccuparsi di far sapere al mondo che essi non credono che il calore si trasmetta a velocita´ infinita. E vi sentirete rispondere che per chi capisce la matematica e´ evidente il significato. Ma la matematica non era una scienza che (come tutte le altre) dovrebbe servire a migliorarlo, il mondo? Non dovrebbe quindi esprimersi chiaramente e dire le cose come stanno? Non dovrebbe cercare di essere comprensibile anche a qualcun altro a parte quelle poche migliaia di persone al mondo che si occupano di equazioni alle derivate parziali?
Ahh... ma quanto sei pedante, Stefano... sempre il solito...
La lingua crea i concetti: oggi dite che il calore si trasmette immediatamente e siete (forse) coscienti che dipende dal modello che avete scelto. Domani crederete che un elettrone sia una funzione d´onda.
Che le idee matematiche abbiano un´esistenza a se´ stante.Che anche le altre idee astratte la abbiano. Che questa esistenza, se le idee sono belle, debba essere difesa. Che la loro esistenza, in certi casi, vale piu´ di quella di un uomo. Che la Liberta´ e la Democrazia valgano bene una guerra.

«La filosofia è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico l'universo), ma non si può intendere se prima non si impara a intendere la lingua, e conoscer i caratteri, ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola»

Galileo Galilei, Il Saggiatore.

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