Bisogna affrettarsi a vedere le cerimonie di una religione che o si modificherà o si spegnerà
Stendhal nel 1827
L'altro ieri ho finito di leggere (grazie alla mia dolce metà che si è portata per sbaglio a Stoccarda il mio Dorian Gray, privandomi della mia lettura da autobus) un piccolo opuscolo di Stendhal, scritto nel 1827 dal titolo "La basilica di San Pietro in Vaticano".
È una brevissima guida, di circa 22 pagine, su San Pietro: lo consiglio perchè Stendhal scrive di arte in maniera vivace e acuta. A parte le sue considerazioni sull'arte, mi hanno colpito molte delle sue osservazioni sulla religione (cattolica e non). Ed ho avuto la forte impressione che parlasse di cose che non esistono più nella forma e con lo spirito che lui descrive.
Quando poi ha pagina 10 scrive la frase che ho riportato sopra, ho avuto la forte coscienza della distanza che separa un credente di oggi da uno di 180 anni fa.
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